Statua e Fontana del Nettuno visitare Bologna

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Informazioni

Orari di apertura e prezzi: passaggio libero tutti i giorni senza orari.

Posizione:  clicca qui per raggiungere Fontana Nettuno

Descrizione


La statua del Nettuno è’ uno dei simboli della città, ma anche un consueto punto di riferimento. Per gli appuntamenti i bolognesi, di nascita e d’adozione, si ritrovano “sotto il Nettuno“, l’imponente bronzo del Giambologna che i cittadini doc chiamano familiarmente il Gigante.

La fontana in marmo su cui si erge venne progettata dal palermitano Tommaso Laureti nel 1564. Per alimentare i suoi novanta zampilli venne costruito un acquedotto che trasportava le acque della fonte Remonda da San Michele in Bosco al centro. Del resto Bologna, città nata (secondo la leggenda) dalle acque e attraversata dalle stesse, non poteva che avere come emblema il dio del mare (Nettuno).

Curiosità Fontana del Nettuno

La nudità della statua e la presunta lascività delle ninfe che abbelliscono la fontana, suscitò non poche critiche nei secoli passati, soprattutto da parte della Chiesa. Innegabile però è la carica erotica delle figure femminili che sprizzano acqua dai seni e del Nettuno stesso. Il dio del mare, se guardato da tergo collocandosi in una particolare angolazione, sembra ancora più virile per via di una curiosa illusione ottica dovuta alla sporgenza del pollice della mano sinistra.

Questa opera piacque subito ai bolognesi ma non mancarono, per l’appunto, aspre critiche per la nudità della figura.

A questo proposito è curioso ricordare che durante il processo di santificazione di Carlo Borromeo gli fu imputato proprio questo scandalo. Secondo alcuni parroci bolognesi, avrebbe turbato i sonni delle donne bolognesi.

Ma la malizia di quel nudo non finì lì. Infatti, per molti decenni ancora, qualcuno propose di coprire le parti nude con la consueta foglia di fico, ma finalmente nel Settecento il senato cittadino mise fine a queste sciocche proposte con apposita votazione.

Questo non fu però l’unico problema della celebre statua.

La piazza era infatti occupata dal mercato della verdura e gli erbivendoli si servivano della grande vasca per lavare gli ortaggi. Questa operazione intasava però gli scarichi tanto che le autorità cittadine ordinarono di non lavare niente nella fontana, ma questo ordine evidentemente non bastò. Infatti nel 1603 la fontana fu circondata da una cancellata con quattro fontanelle agli angoli. La cancellata fu poi tolta nel 1888 nell’ambito del generale abbellimento cittadino in occasione della grande Esposizione di quell’anno.

Delle fontanelle ne rimane una soltanto, recentemente ricollocata nel suo antico posto.

 

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