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Informazioni
Orari di apertura: passaggio libero tutti i giorni senza orari.

Posizione: clicca qui per raggiungere Ghetto Ebraico
Descrizione
L’assenza di traffico nelle strette stradine e l’attento restauro degli edifici conferisce a questa zona il caratteristico sapore medievale. L’assetto urbanistico attuale è rimasto quello tipico dell’antico Ghetto. Le case sono molto vicine le une alle altre e separate da vicoletti, ballatoi e ponti coperti, finestre piccole e tante porte che si affacciano sulle strade, alcune delle quali sono falsi ingressi per distogliere l’attenzione da quelli veri in posizione più nascosta.
Gli ebrei vennero separati dal resto della popolazione nel 1555, per volere di Papa Paolo IV. Vennero quindi confinati in questo quartiere dagli ingressi sorvegliati e nel quale venivano chiusi al tramonto. Uno degli accessi è ben distinguibile ancora oggi: l’arco che da via del Carro dà su via Zamboni.
Passeggiate per via dell’inferno, ossia per quella che era la strada principale del ghetto, una della stradine più belle e caratteristiche della città. Le origini del tetro nome, derivano probabilmente dal fatto che vi si trovavano molte botteghe di fabbri che, lavorando, generavano grandi quantità di fuoco che rievocavano l’inferno!
Al termine di via dell’Inferno, prendendo via Valdonica, è possibile visitare il Museo Ebraico di Bologna. Qui troverete una sezione permanente, incentrata sull’identità del popolo ebraico e sulla sua presenza a Bologna, ed una seconda sezione dedicata a mostre e convegni di natura non permanente (clicca per avere maggiori informazioni).
Tornando indietro su via Valdonica, vi troverete in Piazzetta Marco Biagi (intitolata al professore universitario Biagi che fu ucciso da terroristi nell’anno 2002), e svoltando ancora a sinistra vi troverete in Piazza San Martino. Qui potrete visitare la chiesa omonima che, nel proprio interno dalle forme gotiche, presenta opere di Ludovico Carracci, Vitale da Bologna, Paolo Uccello, Amico Aspertini ed altri (clicca per vedere la posizione della Chiesa di San Martino).
Curiosità
Gli ebrei vissero nel Ghetto fino al 1569, quando vennero espulsi dalla città. Fu loro permesso di tornare nel 1586. Vennero nuovamente cacciati nel 1593, e per oltre duecento anni i gruppi ebraici organizzati non poterono vivere a Bologna. Anticamente la zona era molto animata per la presenza di commercianti e banchieri, oggi è ricca di botteghe artigiane di alta qualità. Quartiere molto caratteristico.
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[articolo tratto dal libro di Serena Bersani “Il giro di Bologna in 501 luoghi” , Newton Compton Editori].