Basilica di Santo Stefano visitare Bologna

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Informazioni

Orari di apertura e prezzi:tutti i giorni 8.00 – 19.00 (durante le funzioni religiose la visita turistica potrebbe essere limitata o sospesa. Gli orari potrebbero subire lievi modifiche. Info Curia Arcivescovile tel. 051 6480611). Ingresso ad offerta libera.

Posizione:  clicca qui per raggiungere Basilica Santo Stefano

Descrizione


Luogo di eccezionale importanza nella topografia religiosa cittadina, la costruzione del complesso di Santo Stefano è ultra millenario.

Esso si articola in un insieme di edifici sacri – chiese, cappelle, monastero – intitolato al martire benchè nessuno di questi edifici porti il suo nome.

Costruito e rielaborato in epoche diverse, da cui deriva la difficoltà di una lettura storica delle sue componenti, ci sono tracce dell’impianto risalente a epoca tardo-antica.

Il complesso


Durante la feroce invasione degli Ungari all’inizio del X secolo, il complesso subì enormi devastazioni e venne in buona parte ricostruito dai benedettini nei primissimi anni dell’XI secolo. Successivamente si aggiunsero gli importanti restauri eseguiti tra il 1880 e i primi del novecento. Tali cambiamenti furono tali da mutare il volto antico del complesso. Le modifiche, tra le quali spicca l’ampliamento del cortile con l’aggiunta di un’arcata e l’arretramento del “Martyrium“, furono basate sulle conoscenze delle forme attuali del Santo Sepolcro a Gerusalemme, ricostruito dai crociati. Non si tenne conto però che, in realtà, il complesso di Santo Stefano era invece ispirato a quello originale e perduto, eretto da Costantino nel IV secolo.

Ad oggi rimangono “soltanto” quattro chiese: la chiesa del Crocifisso, del Santo Sepolcro, del Calvario e dei Santi Vitale e Agricola. Al complesso sono annessi anche il cortile di Pilato e il chiostro dei Benedettini. Da visitare, nella chiesa del Santo Sepolcro, la tomba di San Petronio collocata in una cella sormontata da un altare con pulpito del XIII secolo.

Le reliquie del santo patrono si trovano dall’anno 2000 presso la basilica di San Petronio.

Dalla piazza antistante avrete una visione d’insieme che comprende le facciate delle tre chiese del Crocifisso, del Sepolcro e dei Santi Vitale e Agricola. Il complesso presenta una consolidata omogeneità stilistica ed è il monumento romanico più importante della città. Questo nonostante le tipologie differenti degli edifici e i numerosi interventi, restauri e rifacimenti che ha subito nel tempo.

Negli spazi esterni alla basilica, all’interno del giardino attiguo al lato destro della Chiesa del Crocifisso,si trovano due sarcofagi medievali che hanno custodito le spoglie dei primi vescovi della Chiesa di Bologna.

Le sette chiese


La basilica di Santo Stefano è chiamata familiarmente dai bolognesi “le Sette Chiese“. Questo perchè altrettanti erano gli edifici che componevano, in origine, il complesso concepito a riproduzione del Santo Sepolcro. Secondo la tradizione, fu il vescovo Petronio nel V secolo a volerlo costruire dopo un viaggio in Terrasanta. In realtà, quella che è considerata la Santa Gerusalemme di Bologna sorse nello stesso luogo in cui nell’antichità esisteva un tempio pagano a forma circolare dedicato alla dea Iside.

La forma attuale della basilica è quella datale nel XII secolo dai monaci benedettini a cui era stata affidata. Si entra nella prima chiesa, detta del Crocifisso, in cui si trova la collana con cui Cristo venne flagellato e che sarebbe stata portata a Gerusalemme dal patrono cittadino. Da qui si passa nella chiesa del Santo Sepolcro, di forma ottagonale, dove un tempo erano conservate le reliquie di Petronio, ora custodite nella basilica che porta il suo nome. La chiesa in stile romanico dedicata ai santi Vitale e Agricola ricorda il sacrificio dei due martiri. Infine c’è la chiesa della Trinità che conserva il bel gruppo ligneo policromo realizzato nel XIV secolo. La realizzazione del gruppo ligneo è opera di Simone dei Crocifissi e raffigura l’adorazione dei Magi.

Nel cortile detto di Pilato è conservata copia risalente all’VIII secolo della vasca in cui il prefetto si sarebbe lavato le mani. Il chiostro monastico incanta per il porticato a doppio ordine con capitelli di stile romanico.

Curiosità Basilica di Santo Stefano

All’interno della chiesa del Santo Sepolcro, facente parte del complesso delle sette chiese, remote tradizioni narrano che anticamente fosse possibile strisciare dentro il Sepolcro per venerare i resti del santo. Si narra inoltre che le prostitute di Bologna, la mattina di Pasqua, in memoria di Maria Maddalena, vi si recavano per pronunciare, dinanzi al Santo Sepolcro, una preghiera il cui contenuto non fu mai rivelato.

Un’altra antica tradizione narra che le donne incinte della città camminavano attorno al sepolcro per trentatrè volte, ossia una per ogni anno di vita del Salvatore, ed entrando ad ogni giro nel sepolcro per pregare.  Al termine dei giri le donne si recavano nella vicina chiesa del Martyrium per pregare questa volta dinanzi al dipinto della Madonna Incinta.

 

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