Liber Paradisus Bologna

 

Lo schiavismo è il sistema sociale ed economico basato sulla schiavitù.

Secondo la definizione fornita dalle Nazioni Unite, la schiavitù è “..lo stato o la condizione di un individuo sul quale si esercitano gli attributi del diritto di proprietà o taluni di essi, e lo schiavo è l’individuo che ha tale stato o condizione“.

La schiavitù era ampiamente accettata fin dall’antichità e nella gran parte delle antiche civiltà, ed era regolata dalle leggi e dalle consuetudini come ogni altra pratica economica.

Per i greci la schiavitù era un istituto di diritto naturale. Mentre per i Romani l’uomo non era schiavo per natura, ma lo poteva diventare se la legge positiva l’avesse deciso.

Per questo lo schiavo romano poteva essere liberato e ottenere la cittadinanza romana.

La vasta portata del fenomeno economico-sociale spiega come sia stato possibile, in antichità, costruire arditi capolavori architettonici che, nonostante la loro semplicità tecnica, oggi stupiscono, oltre che per la loro bellezza, per le loro dimensioni e la loro accuratezza.

Quando pensiamo ora al concetto di schiavitù, pensiamo costantemente ad immagini di persone con i ceppi o frustati come bestie, a persone completamente limitate nella libertà personale.

E sì, ci sono alcune parti del mondo, spesso nell’indifferenza generale, in cui questo accade ancora oggi.

Ci sono uomini assoggettati ad altri uomini. I primi sono persone che svolgono mansioni quasi da bestia senza ricavarne un compenso o una gratitudine, solo perché il “padrone” ha ordinato loro di farlo. Oppure utilizzati come merce di scambio.

Ed in effetti il concetto è proprio questo. Ed è proprio per contrastare questa realtà che è stata creata la giornata Internazionale per l’abolizione della schiavitù il 2 dicembre di ogni anno.

 IL PRIMATO DI BOLOGNA

In tutto questo cosa c’entra Bologna?

A metà del 1200, con i suoi 60 mila abitanti, Bologna rappresentava una delle 5 città più grandi e influenti in Europa vivendo un periodo di grande crescita.

Tale incremento di importanza della città avvenne grazie alle ingegnose opere intraprese dal Comune per l’approvvigionamento delle acque in grado di alimentare i mulini.

Ma in realtà Bologna era famosa per altri due motivi all’epoca. Il primo era la presenza dell’Università, che rappresentava la prima istituzione accademica di livello del mondo occidentale. Il secondo era la prigionia di Re Enzo, figlio naturale dell’imperatore Federico di Svevia.

In questo contesto si inserisce uno degli atti più importanti e soprattutto innovativi della storia di Bologna: il Liber Paradisus.

Con tale atto nel 1257 il Comune liberò 5.585 servi della gleba, riscattandoli dai loro padroni e ponendo fine alla schiavitù con soli seicento anni in anticipo rispetto agli Stati Uniti !

Il nome del provvedimento, che letteralmente significa “Libro Paradiso” deriva dalla prima parola del testo.

All’interno del documento si legge che è necessario “spezzare le catene della schiavitù” perchè “nella nostra città possano vivere solo uomini liberi“.

Senza nulla altro da aggiungere, e felicissimo per questo primato tutto bolognese, vi auguro una buona serata. Tale augurio si unisce alla speranza che nel mondo possa un giorno esistere una sola parola: libertà!

 

 

Liber Paradisus Bologna: la fine della schiavitù

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