Il 16 aprile 1913 il Comune di Bologna diede il nome di Irnerio ad una nuova via cittadina bolognese che oggi tutti conosciamo.
La decisione fu quella di ricordare nella toponomastica bolognese una delle più illustri personalità della storia del diritto europeo.
Ma chi era Irnerio?
Irnerio, secondo la tradizione, fu colui che dette vita, poco prima del 1090, alla antichissima Università di Bologna. Egli, infatti, che già insegnava nella città la grammatica e la logica, incominciò a studiare e ad analizzare in pubblico le “pandette” di Giustiniano, nelle quali si compendiava tutta la sapienza giuridica dell’antica civiltà romana.
IL DIRITTO ROMANO DI IRNERIO
Secondo una notizia che ci viene fornita da cronache remote di origine tedesca, sembra che Irnerio intraprendesse ufficialmente l’insegnamento del diritto romano dietro sollecitazione della contessa Matilde di Canossa, vicaria in Italia dell’imperatore.
Da Roma, attraverso Ravenna, il diritto romano giunge quindi ai popoli del tardo medioevo tramite Bologna. Irnerio ne interpreta sulle pagine dei testi antichi le immagini e le parole, apponendovi sotto, od ai margini, le spiegazioni grammaticali e specifiche a forma di note. Le stesse note, usando un vocabolo greco, furono chiamate “glosse”.
Con Irnerio iniziano i grandi maestri bolognesi del diritto. Quei cosiddetti Glossatori che daranno maggiore consistenza e forma più pratica allo studio e all’insegnamento delle leggi romane, diffondendole fra tutti i popoli.
Sapete dove si trovano ora le tombe dei Glossatori?
E a chi appartenevano?
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In ultimo ricordiamo la pittura di Luigi Serra che nel 1882 affrescò il soffitto della sala del Consiglio Provinciale di Palazzo d’Accursio. In questa pittura predomina in primo piano la figura di Irnerio assorto nello studio dei libri di legge. Nell’ideazione pittorica dell’artista la persona severa e pensosa, china sui vecchi codici, rappresenta indubbiamente una immagine di grande suggestione per chi la guarda.