LE TORRI DI BOLOGNA

Le torri di Bologna

 

Una delle caratteristiche distintive di Bologna sono le sue torri, costruite in gran numero nel Medioevo, quando erano praticamente le uniche strutture in muratura dell’epoca, avevano funzione militare (di difesa e segnalazione) ma anche politica, simbolo di potere nel periodo di lotta tra le famiglie per le investiture papali o imperiali.

Le pareti delle torri venivano costruite con la tecnica a sacco. Ossia due muri paralleli collegati trasversalmente da muratura e ciottoli in mezzo. La base era costruita con selenite, un gesso crudo estratto dalle cave di Monte Donato, nei pressi di Bologna. Molte mostrano ancora i fori dei ponteggi che venivano lasciati per eventuali interventi.

In base alla misura del perimetro è possibile risalire alla loro altezza originaria.

Alla fine del XII secolo le torri di Bologna erano circa un centinaio, delle quali solo una ventina sono sopravvissute fino ai giorni nostri. Molte torri crollarono o vennero mozzate o demolite già nel corso del XIII secolo; quelle superstiti hanno visto gli utilizzi più svariati: abitazioni e botteghe, ma anche carceri.

Le ultime demolizioni avvennero nell’anno 1917 (le torri Riccadonna e Guidozagni, nel mercato di mezzo, furono abbattute per fare spazio alla attuale via Rizzoli). All’epoca le demolizioni vennero giustificate per seguire un ambizioso e, con gli occhi di oggi,  sciagurato piano di ristrutturazione urbanistica.

Le torri di Bologna: curiosità

Nel 1967 le due torri del distretto fieristico, opera dell’architetto giapponese Kenzo Tange, hanno ridato vita in chiave moderna all’antica tradizione architettonica della città (in tal senso anche la Torre Unipol dell’omonima compagnia di assicurazioni all’estremo sud del territorio cittadino).

 

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Le torri di Bologna: storia e curiosità

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